L’esperienza di Amore e Psiche
Che cos’è l’amore? Perchè ci innamoriamo? Perchè cerchiamo l’amore, nonostante spesso ci porti a perdere parte della nostra indipendenza?
La favola di Amore (Eros/Cupido) e Psiche (Afrodite/Venere) narra la vicenda di una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito. Gli Dei allora inviano Cupido col suo arco per farla innamorare perdutamente di un mortale. Il dio sbaglia mira e finisce per colpire con la freccia il suo piede, così facendo si innamora perdutamente della fanciulla. Allora la porta nel suo palazzo imponendole i loro incontri al buio. Tuttavia la curiosità di Psiche è tanta, tale che una notte decide di soddisfare l’irrefrenabile desiderio di vedere il volto di Cupido; dopo aver preso una lampada Psiche si avvicina al tàlamo dove supino giaceva il suo amato. A questo punto succede l’irreparabile….una goccia di olio cade sul dio facendolo svegliare. Vista tradita la sua parola Cupido vola via da Psiche, la quale da quel momento comincia a vagare alla ricerca del suo amore perduto tra mille peripezie e prove da superare.
L’amore genera indubbiamente uno degli stati emotivi più incredibili e naturali che vive un essere umano, pur portando ad una privazione della nostra autonomia ed indipendenza viene cercato costantemente dall’uomo. Ciò avviene poichè il bisogno di amare ed essere amati è alla base di tutti i bisogni e di tutte le relazioni umane.
Amare ed essere amati vuol dire conoscere a fondo una persona e farsi conoscere nella propria interiorità, nei propri desideri più intimi e profondi. E’ aprirsi completamente all’altro pur rinunciando ad una parte di libertà.
Spesso si tende ad idealizzare l’idea di “amore” ed è proprio per questo che si finisce per amare più l’oggetto che l’ amore in sè.
Il punto di equilibrio che si crea tra “ragione” e “sentimento” è fondamentale così come è essenziale avere consapevolezza che ogni storia può avere un finale diverso da quello atteso o ancor di più “cambiamenti sorprendenti”.
L’uomo nella sua esistenza conosce l’Amore nelle sue molteplici forme e lo sperimenta in varie modalità: l’amore per i genitori che ti mettono al mondo, l’amore per i tuoi fratelli o sorelle, l’amore verso una donna/uomo con cui decidi di condividere la vita e mettere al mondo i figli, l’amore verso i tuoi figli. L’Amore può essere intriso di affetto (verso un genitore/figlio) o essere una travolgente passione (anche sessuale oltre che affettiva) che attrae magneticamente due persone. Anche la passione più travolgente però ha una durata limitata a livello chimico.
A tal proposito i ricercatori hanno scoperto una molecola chiamata Ngf (NerveGrowth Factor), presente in dosi massiccie nella fase dell’innamoramento (per circa 1 anno) , la quale pare cali bruscamente tornando ai suoi livelli normali dopo il periodo di forte infatuazione.
L ‘amore passionale si trasforma quindi in un amore più maturo.
Il desiderio e le fantasie sessuali che ci spingono a fantasticare nei confronti di qualcuno rappresentano il nostro inconscio, libero da condizionamenti sociali e mentali. Inoltre la fantasia stessa provoca una risposta a livello corporeo.
Anche il sesso può divenire esperienza dell’Amore. Esso, infatti, non è funzionale solo ed esclusivamente alla procreazione ma svolge anche altre funzioni: fortifica legami, rende felice l’essere umano, fa bene contro la depressione ed aumenta le difese immunitarie.
L’autore della favola”Amore e Psiche”, Apuleio, ci parla attraverso la vicenda di specifiche peculiarità umane quali l’ inconscio e la curiosità (simboleggiati dallo sposo ignoto), la ricerca (simboleggiata dalla “donna errante”), le mille peripezie (facenti riferimento al concetto di “espiazione” e “purificazione”) e infine l’epilogo che rappresenta il sodalizio tra il maschile ed il femminile, l’unione degli opposti, la cosiddetta “coniunctio oppositorum“.
L’unione di uomo e donna si palesa nel mondo fisico attraverso la relazione intima che li contraddistingue. Nel mondo psichico uomo e donna si completano attraverso l’assimilazione di aspetti mancanti dell’uno e dell’altro. Per il maschio il completamento passa per l’acquisizione di aspetti prettamenti femminei come la sensibilità, la dolcezza, la comprensione e l’estroversione; per la femmina esso si realizza attraverso l’assimilazione di aspetti prevalentemente maschili come la razionalità, la forza, il coraggio ed il realismo. Tutto ciò determina unità, totalità di aspetti non più appartenti al singolo genere ma facenti parte di un essere unico, che potremmo definire “psichicamente completo”.
Riferimenti bibliografici:
Apuleio – La favola di Amore e Psiche – Newton Compton Editori (2011)
Simonetta Diena – La psicoanalisi in ascolto dell’amore: passioni e legami (2015)