Il processo vitale
L’uomo è la totalità di conscio ed inconscio, “simbolicamente” rappresentati rispettivamente dalla testa (sede della razionalità e della logica) e dal corpo (sede delle emozioni per eccellenza). Le somatizzazioni che si determinano a livello corporeo possono essere conseguenza di conflitti sul piano emotivo ed inconscio. Quando il disturbo non presenta una eziologia di tipo organico trattasi di una modalità scelta dall’inconscio con cui poter comunicare e fornire a noi un messaggio.
Il bisogno di vivere in maniera conforme alla società ed al buon senso spesso ci impone di mettere a tacere l’emozionalità che ci contraddistingue, la quale in alcuni casi potrebbe dilagare sotto forma di rabbia, angoscia, rancore, sconforto, delusione oppure in forma di affetto, dolcezza, sensibilità, compassione. In entrambi i casi siamo portati a pensare e valutare manifestazioni del genere come sinonimo di debolezza e fragilità. Questo è uno dei motivi per cui spesso ci imponiamo di vivere la vita in maniera più unilaterale possibile, dando spazio alla razionalità, al ragionamento lucido piuttosto che alle emotività, la quale viene spesso repressa. Questa scelta se da un lato ci fa apparire quasi perfetti e ci conforma alle aspettative di una società che ci vuole imperturbabili lavoratori, amabili partner e genitori autoritari, ci annichilisce sul piano inconscio ed emotivo. Alla lunga questo stile di sopravvivenza può sfociare in un malessere generale che alcuni eludono agendo scelte impensabili fino ad allora ed aderendo a modelli di vita comportamentali antitetici rispetto a quelli con cui si erano da sempre identificati.
Altri individui, invece, vivono periodi di sofferenza o malattia utili a comprendere che la strada finora percorsa era inadatta al loro modo d’essere.
In altri casi possono determinarsi cambiamenti sul piano della personalità che impongono un nuovo modo di essere nel mondo e di conseguenza nuove modalità con cui vedere e vivere la vita, il mondo e le relazioni.
Ognuno di noi è ciò che pensa di essere, soprattutto sulla base dell’immagine che di noi diamo al mondo e che a sua volta esso ci restituisce attraverso persone, relazioni e situazioni presenti temporalmente nella nostra vita. Tutto questo fa parte di un processo vitale, ciclico, perennemente dinamico.