26 Novembre 2018

L’intersoggettività in ambito neurofisiologico

Recenti ricerche in ambito neurofisiologico hanno dimostrato il ruolo cruciale che le interazioni svolgono nel definire i contenuti rappresentazionali della interazione dinamica tra organismo ed ambiente come evidente negli studi ventennali condotti sulla zona della corteccia premotoria nelle scimmie macaco. Tale settore (definito F5) controlla i movimenti della mano e della bocca. La maggior parte dei neuroni in tale area si attiva esclusivamente durante lo svolgimento  di azioni complesse (come l’afferrare, il manipolare o il rompere un oggetto). Pertanto ciò che viene codificato in F5 pare non riguardare un parametro di movimento infatti i neuroni risultano “attivi” solo in correlazione ad un particolare tipo di interazione che determina un diverso stato dell’agente (cioè del soggetto che compie l’azione). I neuroni dell’area F5 si attivano, quindi, durante lo svolgimento di una relazione tra agente ed effetto dell’azione. 

Nell’area F5 è presente anche un’altra tipologia di neuroni (neuroni visuomotori) i quali “scaricano” (cioè si attivano) quando la scimmia non svolge ma osserva l’azione svolta da un altro individuo. I neuroni che adempiono tale funzione sono stati definiti “neuroni a specchio“. Essi determinano nell’organismo una comprensione implicita dell’azione osservata. 

Perrett e collaboratori già nel 2001 avevano descritto neuroni con funzioni simili localizzandoli nella zona della corteccia del solco temporale superiore (STS) . Tale area pur non avendo una connessione diretta con la zona F5 risultava avere collegamenti con una parte del lobulo parietale (area PF). Il funzionamento di tale sistema di corrispondenza è stato chiarito in una nuova serie di esperimenti che hanno mostrato un’analogia di funzioni tra i neuroni a specchio della zona F5 ed i neuroni a specchio della zona PF. Anche questi ultimi infatti pare si attivassero durante l’esecuzione e l’osservazione di un’ azione.

Negli esseri umani avvengono processi simili a questi descritti. Alcuni esperimenti hanno dimostrato che durante l’osservazione dei movimenti della mani si attivano neuroni nella regione di Broca (area localizzata nel  lobo frontale sinistro).

Alla luce di tutto ciò è possibile ipotizzare che l’osservazione di un’azione attivi non solo aree visive ma anche i circuiti motori utilizzati quando siamo noi a svolgere la stessa azione. Questo dimostra che “percepire” un’azione equivale a simularla internamente. Tale processo implicito ed inconscio permette ad un osservatore di penetrare il mondo dell’altro senza bisogno di teorizzarlo.

 

 

Bigliografia:

The Roots of Empathy: The Shared Manifold Hypothesis and the Neural Basis of Intersubjectivity – Vittorio Gallese, 16 Ottobre 2002

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