Ansia e Soma
“Ansia” è una parola molto abusata e spesso utilizzata dai più per indicare uno stato di stress o tensione cagionato da un qualche specifico evento esterno. Il termine deriva dal latino “angere” che significa “stringere”. I soggetti che vivono uno stato ansioso sovente lo descrivono a livello percettivo come una sorta di costrizione che somatizza a livello corporeo definendo lo stesso come “nodo in gola” ,”costrizione toracica”, “magone allo stomaco”, ecc.
L’ansia non è propriamente un’emozione ma si presenta unitamente a queste le quali però, in tali casi, risultano inconsce a seguito di blocchi, repressioni o rimozioni. In queste circostanze l’organismo risponde manifestando una risposta aspecifica e reattiva, cioè la manifestazione ansiogena. Questa si somatizza a livello corporeo poichè non viene scaricata attraverso il vissuto emotivo.
I modi in cui l’ansia si manifesta si localizzano su 3 comparti del corpo fisico: la muscolatura scheletrica o volontaria, la muscolatura liscia o involontaria, il sistema nervoso.
La muscolatura scheletrica comprende tutti quei muscoli che possiamo far contrarre “volontariamente” per compiere i movimenti. Essa rappresenta una diretta via di scarico per l’ansia conosciuta nel quotidiano da ognuno di noi poichè si manifesta con il classico stato di tensione, di rigidità muscolare. Tale manifestazione si accompagna ad una forma di consapevolezza da parte nostra riguardo al vissuto provato, riconosciuto e tollerato. Lombalgie, cervicalgie e qualsiasi patologia che ripropone il suffisso “-algia” rappresenta esempi in cui viene privilegiata tale via di scarico. Una di queste è la fibromialgia, patologia dall’eziologia incerta. Tale diagnosi avviene a seguito di numerose visite mediche dalle quali emerge la presenza di dolore costante a carico del sistema connettivale e muscolare del soggetto. Numerosi studi neuroscientifici tuttavia hanno mostrato che i pazienti affetti da tale patologia presentano una quota di ansia che scarica per l’appunto su tale comparto somatico.
La muscolatura liscia o involontaria si trova nelle pareti della maggior parte dei visceri del corpo, quali il tratto gastrointestinale, i dotti biliari, gli ureteri, l’utero e molti vasi sanguigni. Su questo comparto non abbiamo controllo “volontario”. Una delle zone che interessa spesso forme di somatizzazione ansiogena riguarda la peristalsi intestinale, ossia lo stato di distensione dei visceri.
Vi sono poi altri modi in cui l’ansia si manifesta nel corpo e precisamente a carico del sistema nervoso. Essi riguardano alterazioni cognitive o percettive che si manifestano con testa leggera o vuota, vista offuscata, stato confusionale, ecc. Tutto ciò spesso porta i soggetti affetti da tale sintomatologia a richiedere visite neurologiche dalle quali però non emerge alcuna eziologia organica. In altri casi invece si presenta una vera e propria perdita di energia a carico di una particolare area somatica, essa riguarda ad esempio tutti gli stati di stanchezza cronica, di affaticamento improvviso, ecc.
Nei casi descritti sarebbe auspicabile e funzionale al benessere somatico andare a trattare gli stati emotivi che presiedono e contribuiscono all’insorgenza di tali patologie unitamente ad un eventuale intervento medico e/o farmacologico.