Il carcere: “progettare” con i detenuti.
Il progetto ha visto la partecipazione e la conduzione del sottoscritto in qualità di psicologo penitenziario. Il lavoro, della durata complessiva di 4 mesi, si è svolto in uno degli istituti penitenziari appartenenti alla Regione Campania. Le finalità progettuali hanno riguardato lo sviluppo delle capacità di adattamento.
La difficoltà di svolgimento delle attività progettuali per tipologia di detenuti, diffusione epidemiologica e ambienti inadeguati ha reso necessaria la presa in carico di alcune decisioni quali: incontri da svolgersi con un numero massimo di due soggetti e adattamento del piano progettuale alle necessità del momento. Sulla base di tali linee guida i temi trattati hanno riguardato: sviluppo di autoconsapevolezza; ascolto attivo; comunicazione efficace; sviluppo di capacità relazionali; gestione e controllo delle emozioni; strategie di problem-solving.
Gli incontri hanno previsto iniziali momenti conoscitivi in cui si è richiesta una breve descrizione di sè allo scopo di ottenere informazioni di vita (finalizzata alla conoscenza del soggetto) e di permettere al detenuto di familiarizzare con l’ esperienza progettuale. Gli incontri con alcuni detenuti hanno reso necessario e funzionale un approccio esclusivamente “psicologico” soprattutto in soggetti vittime di vissuti depressivi o di temporanei scompensi psichici. La risoluzione di tali fasi ha permesso successivamente di riprendere lo svolgimento del piano progettuale.
Gli agiti aggressivi, polemici ed oppositivi di alcuni detenuti rispetto ad altri hanno richiesto costanti atteggiamenti di tolleranza e contenimento. In tali casi le finalità progettuali hanno riguardato l’ attuazione di competenze empatiche atte a stimolare nel soggetto l’idea di essere ascoltato e compreso piuttosto che represso e quindi ulteriormente sollecitato dal punto di vista comportamentale.
Nel complesso il progetto ha permesso il raggiungimento degli obiettivi in riferimento ad un’attività di sostegno e di supporto rivolta ai detenuti. Inoltre i momenti di confronto e dialogo possono aver stimolato riflessioni e suggerimenti in merito agli atteggiamenti da agire e alle strategie da utilizzare allo scopo di vivere in modo adattivo un contesto problematico e repressivo quale quello carcerario. Inoltre alcune delle attività progettuali (lettura di brani e confronto sulle tematiche emerse) hanno stimolato riflessioni riguardo i reati commessi e le inevitabili conseguenze ad essi associati. Questa parziale elaborazione potrebbe consentire dal punto di vista prognostico l’ attuazione di modifiche comportamentali allo scopo di raggiungere il fine-pena senza ulteriore permanenza all’ interno di un contesto il cui adattamento é costantemente messo a dura prova.